giovedì 3 settembre 2009

Yamamoto Tsunetomo, "Hagakure"... un libro illuminante.

Pubblicato per la prima volta nel 1906, ma composto due secoli prima. Racchiude l'antica saggezza dei samurai sotto forma di brevi aforismi. Yamamoto Tsunemoto, vissuto in un'epoca di pace e di conseguente decadenza della figura del samurai, si chiuse in un monastero buddhista, dove per sette anni ammaestrò all'antico codice d'onore il giovane Tashiro Tsunamoto, che trascrisse le conversazioni avute con il maestro e le raccolse negli undici volumi che compongono Hagakure.

"Questi sono gli insegnamenti di Yamamoto Jinuemon, padre di Tsunemoto: La determinazione è tutto. Tieni ben legato persino un pollo arrostito. Continua a spronare un cavallo al galoppo. Chi ti critica apertemente non agisce con malizia. Ciò che facciamo in vita riecheggia nell'eternità. Il denaro è qualcosa che si trova quando lo si cerca,un uomo buono non si trova così facilmente. Cammina con una persona integerrima per un chilometro e ti racconterà almeno sette bugie. E' un atto di cortesia domandare quando si conosce già la risposta.Chiedere quando non si sa è un dovere. Se si guarda bene in una direzione, si vedono anche tutte le altre. Avvolgi le tue intezioni in aghi di pino. Non si dovrebbe spalancare la bocca o sbadigliare di fronte agli altri.E' bene farlo dietro il ventaglio o la manica. Il cappello di bambù e l'elmetto vanno portati ben calcati sulla fronte.
(XI-42)"
"Il monaco Ryoi diceva: "I samurai di una volta erano mortificati all'idea di morire nel proprio letto: speravano di cadere sul campo di battaglia.Anche un monaco non potrebbe realizzare la Via se non avesse quest'aspirazione.E' da codardi evitare la compagnia degli altri uomini. Solo una teoria sbagliata spinge qualcuno a credere che, isolandosi, agirà nel modo giusto. Perchè anche se egli farà qualcosa di buono ritirandosi, non riuscirà ad aprire la strada alle generazioni future rimanendo fedele alle tradizioni del proprio clan.
(X, 148)"
"Si racconta che al termine di ogni riunione del suo clan, Oki Hyobu dicesse sempre:"I giovani devono sforzarsi di accrescere la loro determinazione e il loro coraggio. Ciò è possibile solo se il coraggio è radicato nel cuore. Quando la spada è spezzata, bisogna attaccare con le mani. Quando le mani sono amputate, è necessario servirsi delle spalle. Quando le spalle sono ferite, bisogna mordere il collo di dieci e persino quindici avversari.Ecco cos'è il coraggio."
(VII,40)"

...affrontare l'attualità della vita dopo aver letto "Hagakure" è un'altra cosa...

Rassegna stampa da http://www.gabrielesandri.it

Dopo il divieto d'ingresso all'immagine di Gabriele ieri prima di Chievo-Lazio da parte delle autorità di pubblica sicurezza e il successivo abbandono del settore ospiti da parte dei tifosi laziali, replica la famiglia Sandri Cristiano Sandri: “L'episodio di ieri di Verona non ha precedenti e si commenta da solo. Sono circa due anni che l'immagine di Gabriele campeggia in tanti stadi d'Italia e d'Europa. La sua foto è adottata da migliaia di giovani senza distinzione di città o nazione, perché Gabriele era l'espressione positiva della vita. I ragazzi si immedesimano in lui, tutti potevamo essere nella sua auto e raggiunti dalla pallottola omicida. In primo grado non gli è stata resa quella giustizia giusta invero dovuta. Adesso è impensabile che ci sia addirittura la volontà di bandirne il volto sorridente dalle curve degli stadi. Per preservarne la memoria è stata pensata la Fondazione Gabriele Sandri. Dopo l'interessamento della FIGC, attendiamo di ufficializzarne la costituzione attraverso il comitato promotore. Il Comune di Roma si è impegnato per ristrutturare il locale di Piazza della Libertà per farne la sede. Facciano presto, si sbrighino! C'è bisogno di lanciare messaggi positivi ai giovani.”Giorgio Sandri: “Quanto accaduto al Bentegodi è la riprova dell'importanza di azioni tese a sensibilizzare l'opinione pubblica per creare la cultura del rispetto dell'altro. L'11 Novembre 2007 non può essere cancellato vietando l'ingresso allo stadio dell'immagine di Gabriele e la Fondazione Sandri servirà proprio a non dimenticare, perché quanto successo a mio figlio non avvenga mai più in futuro. Per ristrutturare la sede, si è impegnato in prima persona il Sindaco Alemanno, che con il Comune di Roma è promotore della costituzione e socio-fondatore. Il Presidente Abete ha fatto un bel gesto volendo intervenire con la FIGC.”